venerdì 20 marzo 2015

6 cose da sapere sui droni

Riprese aeree per cerimonie, monitoraggio orografico, concimazione di campi e caccia al ladro hanno per comune denominatore un oggetto volante identificato: il drone. Il mercato si sta poco a poco sviluppando ma nel frattempo è meglio studiarne assieme tutte le dinamiche.



Fino a qualche tempo fa sembrava ancora un tema da film di fantascienza, ora invece i nostri cieli iniziano a essere invasi da piccoli oggetti volanti terrestri: i droni.


1. Cos'è un drone?


Il drone, chiamato in gergo tecnico aeromobile da pilotaggio remoto (APR), è un velivolo che ha la caratteristica di non avere un pilota a bordo e di essere pilotato da remoto da un computer interno, da un computer esterno o dal radiocomando di un operatore a terra.
Questi oggetti volanti, come le migliori tecnologie innovative (es. Internet), sono nati dapprima per uso e scopo militare e via via estesi all'uso civile.
I droni militari hanno perlopiù sembianze di un aereo, possono essere dotati di armamenti ed utilizzati per osservare ed agire in zone belliche, senza il pericolo di perdere vite umane.
I droni per uso civile, di cui tratteremo di seguito nello specifico, volano a bassa quota fino ad un'altezza di 500 m dal suolo e hanno dimensioni ridotte ed un aspetto del tutto futuristico.


Modello di drone esacottero adatto per riprese aeree video.


2. Tipi di drone


I droni hanno forme, dimensioni, utilizzi e costi differenti, a seconda dei gusti e dell'uso che vogliamo farne.

  • il mini drone: un modello di piccole dimensioni e di modesto costo, adatto per i giocherelloni.
  • il quadricottero: modello con 4 eliche, è perfetto per il trasporto di GoPro, ha costi medi che partono da circa 350€ ed è adatto ad una fascia intermedia tra hobby e professione.
  • l'esacottero: modello con 6 eliche, viene utilizzato maggiormente per riprese video, fotogrammetria e fotografie del tutto professionali.
  • l'ottocottero: modello con 8 eliche è il non plus ultra dei droni. Perfetto per i professionisti e per portare a bordo telecamere sofisticate adatte a riprese cinematografiche. Il prezzo non è per le tasche di tutti e parte da 7.000 €.

      Drone quadricottero adatto per chi coltiva un hobby


      3. Normative ENAC per pilotare un drone


      Pilotare un drone però, non è così immediato e semplice come si pensa e trattandosi di un velivolo a tutti gli effetti è soggetto anche a diverse normative, soprattutto se per uso professionale.
      L'ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile), per regolare questo settore che sta vedendo una forte crescita, ha varato ad aprile 2014 diverse norme che riguardano gli operatori professionali, le scuole di addestramento e i modelli di droni stessi.
      Per pilotare un drone bisogna essere in possesso di una certificazione, rilasciata dopo aver seguito corsi e superato esami sia teorici sia pratici presso luoghi e scuole di addestramento riconosciute dall'ENAC. Inoltre, bisogna disporre anche di una polizza assicurativa RC per salvaguardarsi dalla responsabilità verso terzi e di altre certificazioni quando si opera in criticità.

      L'ENAC ha fatto un'ulteriore distinzione, regolamentando i droni in base al peso al momento del decollo.
      • Droni con peso < 25 Kg e in operazioni di volo che non presentano criticità, come ad esempio il sorvolo in aree disabitate, è sufficiente un'autocertificazione, mentre per utilizzo in aree critiche è necessaria un'autorizzazione rilasciata dall'ente.
      • Droni con peso > 25 Kg e operazioni di volo che presentano criticità, come il sorvolo di aree abitate ed industriali, sono necessarie una certificazione dell'APR e un'autorizzazione all'operatore.
      Attenti però ad osservare tutte queste regole poiché il pilotare un drone in mancanza di uno dei documenti necessari comporta a delle multe davvero salate.


      Per pilotare un drone occorre un radiocomando e un visualizzatore di immagini



      4. Scuole di addestramento per il rilascio della patente per droni


      In tutta Italia esistono una quarantina di scuole certificate da ENAC che impartiscono lezioni per il rilascio della patente per droni, per diventare operatori professionali. Una lista di tutti i centri a norma, potete trovarla sul sito dell'ENAC. Fate però attenzione a chi non ha i requisiti adatti per non incorrere in eventuali sanzioni.
      I corsi prevedono la partecipazione alla parte teorica per un totale di 40 ore circa, dove si affrontano temi impartiti dall'ENAC che comprendono:
      • Regolamentazione aeronautica
      • Meteorologia
      • Navigazione
      • Comunicazioni / telecomunicazione / telemetria
      • Regole del volo
      • Doveri e responsabilità del pilota 
      • Documenti di bordo 
      • Registrazioni macchina e pilota su logbook 
                  Al termine del corso teorico si è sottoposti ad esame che, se superato, dà accesso all'allenamento pratico della durata di circa tre weekend per 14 ore giornaliere. Il costo si aggira intorno agli 800€.


                  5. Tipi di utilizzo dei droni


                  Gli ambiti di impiego di un drone sono molteplici e toccano settori totalmente diversi tra loro.
                  • Agricoltura: i droni in agricoltura sono usati per monitorare la situazione della terra coltivata, aiutando in lavori quali la concimazione, la semina, lo spargimento di fitofarmaci e il rilevamento di mappe di vigore.
                  • Ordine e sicurezza: per sorvegliare aree di scontri, come l'inseguimento di criminali.
                  • Beni culturali e turismo: gli APR sono usati per la valorizzazione territoriale e il monitoraggio dello stato dei beni culturali.
                  • Protezione civile: per il controllo di orografia, salvaguardia del territorio come rilevamento di frane e la ricerca dei dispersi. 
                  • Foto e video: il drone per riprese viene usato in occasione di eventi, quali concerti, matrimoni e ancora per la fotogrammetria.




                        6. Prospettive di mercato nell'utilizzo dei droni


                        Attualmente l'Italia sta vivendo una crescita nell'interesse verso i droni, dato dal fatto che stanno trovando impiego non solo dal privato ma anche dal pubblico. Esempio ne è l'uso fatto dalla protezione civile in Umbria per tenere d'occhio una frana e la polizia d'Alghero per rilievi di incidenti automobilistici.
                        Al momento i droni utilizzati ed autocertificati per volare in situazioni prive di criticità ammontano a 253 esemplari e le scuole di addestramento approvate da ENAC sono più di 40.

                        Per approfondire i temi e tutto ciò che ruota attorno al mondo dei droni, è stata persino istituita una conferenza ad hoc, della durata di 2 giorni a Milano chiamata Dronitaly, che si terrà nella sua seconda edizione il 25 – 26 settembre 2015. 

                        Ci sono tuttavia alcuni argomenti ancora dolenti che potrebbero intralciare l'ascesa nel mercato dell'utilizzo dei droni. Le multe di cui ultimamente ENAC sta discutendo avrebbero lo stesso importo di quelle vagliate per l'aviazione tradizionale, creando una sproporzione molto rilevante. Inoltre l'attesa burocratica per ricevere le certificazioni opportune per il pilotaggio in aree critiche, che comprendono la maggior parte del sorvolabile in quanto zone abitate, è lunga ed onerosa.

                        Sulla scia del mercato europeo ben più sviluppato di quello italiano, molte aziende connazionali, dalle più grandi (Alenia Aermacchi e Piaggio) alle pmi, stanno investendo nel settore degli APR per costruire droni, creando in questo modo molti posti di lavoro. Ne sono esempio:
                        • Nimbus a Torino che ha costruito un drone per riprese di grandi eventi come concerti.
                        • Air Movie Lab a Roma, per costruire un drone, ha utilizzato legno e materiali ecologici.
                        • AD Precision Mechanics a Roma, ha creato il Guardian 2000, un drone poliziotto per la sorveglianza.

                        Se il lato positivo dello sviluppo di questo settore è il dare lavoro a molte persone, perlopiù per quanto riguarda progettazione, produzione e pilotaggio, è anche vero che il lato negativo sarà la perdita di lavoro di altre figure professionali. Ad esempio, i droni in agricoltura, impiegati nella concimazione e monitoraggio dei campi, faranno il lavoro svolto da 10 operai con tempi e costi minori.

                        Utilizzo di un drone in agricoltura per monitorare la maturazione dell'uva.


                        Proprio per via di questo rovescio della medaglia causato dalla tecnologia che ruba lavoro alle persone, ad Austin, capitale del Texas, si è svolta la prima manifestazione di protesta targata “stop the robots”. I passi che sta facendo la tecnologia e che gli esseri umani stanno progettando, porteranno presto ad una coscienza artificiale e le scene apocalittiche di film come Io robot e Terminator potrebbero avverarsi. La tecnologia non solo prenderebbe il nostro lavoro ma se non guardata con particolare attenzione anche sostituirci del tutto in ogni parte della vita sulla Terra. Gli stessi esperti Bill Gates e Stephen Hawking sono preoccupati per l'intelligenza artificiale e suggeriscono di tenere monitorata la situazione predisponendo enti appositi.

                        Non ci resta quindi che affidarci al nostro senso critico e di usare i droni e le nuove tecnologie con tanto buon senso, ricordandoci che le macchine servono ad aiutarci e non a sostituirci. 
                        A voi piacerebbe pilotare un drone? In quale ambito vi piacerebbe utilizzarlo o come lo utilizzereste volentieri?



                        Photocredits
                        1. UpCamera
                        2. Tecnocino
                        3. Bestdrone
                        4. Dronezine

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