Research Kit è il nuovo progetto di
Apple che dovrebbe aiutare la ricerca medica, grazie alla condivisione
di un'enorme quantità di dati clinici provenienti da volontari. In
un mondo popolato però da ipocondriaci e dove le app sulla salute dilagano, i dubbi sul buon utilizzo di questo strumento sono molti.
Research Kit è una piattaforma open per la ricerca medica realizzata da Apple. |
Da questo mese è disponibile Research
Kit, la prima piattaforma open dedicata alla ricerca scientifica in
campo medico, messa a punto da Apple. L'azienda di Cupertino, forse
sulla scia del successo riscosso in questi anni dalle app che
riguardano la salute, ha deciso di puntare ad un obiettivo più
ambizioso. Reserch Kit è infatti una piattaforma open source che
permette agli utenti di condividere, con i centri di ricerca medica
che fanno parte del progetto, dati relativi alla loro salute. In
questo modo, oltre ad aiutare la ricerca, i volontari avranno anche
la possibilità di essere in contatto con gli studiosi in maniera
più informale e di avere accesso agli aggiornamenti relativi al
loro stato di salute in tempi più rapidi. Ovviamente, essendo la salute un tema piuttosto delicato, sono emersi subito diversi
dubbi e perplessità. Vediamo di spiegare meglio quindi in cosa
consiste Research Kit e quali sono ad oggi alcune delle app utilizzate
dagli utenti per monitorare la loro salute.
In cosa consiste Research
Kit
Come già detto, Research Kit è una
piattaforma open source, quindi fruibile anche da chi non possiede un
iPhone, che permette a chiunque abbia un cellulare di fare da
volontario per diversi test medici, attraverso l'utilizzo di alcune
app. I dati vengono trasmessi ai centri medici associati, vengono
filtrati ed utilizzati dai ricercatori, i quali potranno trasmettere
i risultati ai volontari in tempi veloci. Apple ha lavorato a questo
progetto con un grande numero di ospedali e università degli Stati
Uniti e del Regno Unito, al fine di creare delle app per la raccolta
dei dati clinici. Per il momento sono disponibili cinque app per la
ricerca sul Parkinson, il diabete, le malattie cardiovascolari, il
cancro al seno e l'asma. Ad esempio l'app che studia il cancro al
seno si chiama “Condividere il viaggio” ed è dell'istituto
Dana-Farber. L'app permette di monitorare gli effetti comuni dei
trattamenti contro il tumore al seno, utilizzando le indagini e le
informazioni che arrivano direttamente dalle pazienti.
Tramite smartphone sarà possibile inviare i propri dati medici direttamente ai centri di ricerca associati. |
Quali sono i dubbi su
Research Kit
Research Kit ha senza dubbio un fine
nobile e un potenziale di aiuto alla ricerca incredibile. La sua
forza sta, almeno nell'idea dei suoi creatori, nel numero
potenzialmente elevatissimo di utenti che ne usufruiranno e quindi
della grandissima quantità di dati a disposizione su cui lavorare.
Ci sono però alcune perplessità a riguardo. Innanzitutto dei dubbi
sono stati sollevati per la tutela della privacy dei volontari. Le
informazioni mediche sono infatti dei dati sensibili strettamente
protetti e la condivisione via mobile non è certo così
rassicurante. Eppure Apple garantisce che l'azienda non vedrà i dati,
ma che ogni utente sceglierà quale app utilizzare e quali informazioni condividere. Ciò che non fa stare tranquilli però, non è tanto la mancanza di
fiducia in Apple o meno, ma il fatto che se il progetto come
probabile prenderà piede, entreranno nel mercato altre aziende e potrebbero esserci altri attori a gestire il flusso dei dati, con risvolti imprevedibili. L'altro forte dubbio che suscita
Research Kit è invece relativo all'affidabilità degli stessi
utenti. Di solito infatti nei centri di ricerca qualificati, i
pazienti che vengono sottoposti a studi sperimentali sono scelti molto
attentamente dopo numerosi test clinici. In questo caso invece, tutti
coloro che possiedono uno smartphone potranno essere delle cavie,
dando così vita al luna park degli ipocondriaci. Pensate infatti a
tutti i malati immaginari che esistono e che potrebbero di sicuro
inviare informazioni scorrette, anche se in buona fede, ai
ricercatori. Per non parlare della percentuale di coloro i quali, per
pura goliardia, potrebbero prendere poco seriamente questo strumento e
non utilizzarlo nella maniera adeguata. Sicuramente questi rischi
sono stati considerati da Apple, ma prima che l'azienda di Cupertino
perfezioni il progetto in modo da renderlo il più possibile indenne
da questi rischi, ci vorrà del tempo.
Uno dei dubbi sollevati da Research Kit, è quello dell'affidabilità dei dati inviati dagli utenti. |
Alcuni esempi di app sulla
salute
Research Kit non è un'app, ma una
piattaforma, che però utilizza le applicazioni per la raccolta dei
dati. In questi anni infatti si è vista la crescita massiccia delle
app che riguardano la salute e il benessere degli utenti, proprio
perché vi è un'attenzione maggiore al proprio stato psicofisico.
Semplici da utilizzare, alcune volte prese come un gioco, le app
mediche spopolano su tutti i dispositivi. Un esempio è Instant Heart Rate, che con un semplice tocco misura il battito
cardiaco con buona precisione. Se pensate di avere problemi di vista c'è Vision Test, che permette di
capire, tramite alcuni controlli, se siete miopi o astigmatici, se mettete a
fuoco i colori o se avete altri difetti.
Instant Heart Rate è un'app che permette di monitorare il proprio battito cardiaco. |
È ancora un prototipo invece, ma
presto potrebbe arrivare un'app in grado di monitorare la propria
salute psicologica. È un progetto dell'Università di Rochester e si
basa su dei video selfie ripresi dalla telecamera del proprio
smartphone mentre si utilizzano i social network. Il programma estrae
dei dati fisiologici, come la dilatazione delle pupille e il numero
dei battiti di ciglia, e li incrocia con informazioni ricavate dai
social network, ad esempio cosa si condivide, quanti click vengono
effettuati, con che velocità si scrollano le pagine e così via, al
fine di valutare lo stato emotivo della persona. Meglio che i lunatici ne stiano alla larga insomma.
Research Kit potrebbe cambiare la vita
di milioni di persone e dare un grande contributo alla ricerca
scientifica, ma bisogna tenere presente anche i rischi di questo
strumento, sia dal punto di vista della qualità dei dati, sia della
privacy degli utenti. E voi, vi fidereste a fare da cavie per
Research Kit? Uitlizzate qualche app sulla salute?
Photocredits:
2. Altuofianco
3. Tiscali
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