La
fase sperimentale dei Google Glass è finita e bigG sta lavorando al
miglioramento del prototipo iniziale. Gli occhiali smart sono stati
utilizzati in alcuni progetti virtuosi, anche da altri colossi della
tecnologia, ma i punti interrogativi su questo dispositivo rimangono
ancora tanti.
Conclusa la fase sperimentale, bigG lavora per migliorare i Google Glass. |
I
Google Glass, gli occhiali prodotti da bigG che incorporano la
tecnologia della realtà aumentata, al momento sono in stand by. A
gennaio infatti è terminata la fase sperimentale, in cui il gadget
era stato venduto ad un prezzo non accessibile al grande pubblico
(1500 dollari al paio). I dubbi e le perplessità emersi dai primi
utilizzatori, hanno portato alla decisione di Tony Fadell,
responsabile del progetto, di realizzare la versione 2.0 del
prodotto, che dovrebbe essere destinata al consumo su larga scala.
Google
Glass: le principali applicazioni
Nella
loro fase sperimentale, i Google Glass sono stati usati in diversi
contesti, sia in Italia che all'estero. La più recente applicazione
è avvenuta all'ospedale Molinette di Torino, grazie al professor
Mauro Rinaldi, che ha utilizzato con successo il dispositivo in un
intervento di cardiochirurgia su un paziente di 70 anni. Secondo il
medico i vantaggi nell'aver utilizzato i Google Glass sono
soprattutto la possibilità di emettere comandi vocali, di aumentare le dimensioni del campo visivo e di
condividere più rapidamente le informazioni grazie ad una piattaforma connessa al dispositivo. Un altro contesto in cui sono stati utilizzati i Google
Glass è quello museale. Sempre a Torino infatti, lo scorso novembre
il Museo Egizio ha sperimentato l'utilizzo dei Google Glass per le
visite guidate dei non udenti. Se il dispositivo verrà esteso a tutta l'utenza permetterà un maggior approfondimento dei contenuti esposti nel museo e un maggior grado di interazione.
I Google Glass utilizzati per un progetto al Museo Egizio di Torino. |
Sempre in
ambito culturale, i Google Glass sono stati anche sperimentati nel
progetto OK Venice!, un'app di realtà aumentata che permette di fare
un tour della città di Venezia, vivendo un'esperienza immersiva con
un approccio delicato, fuori dai frenetici flussi turistici della
città, semplicemente indossando un paio di occhiali e attivando il
Bluetooth dal cellulare. Affinché il progetto possa però essere
esteso su larga scala, è fondamentale che la nuova versione dei
Google Glass abbia un prezzo più accessibile ai consumatori. Un
altro ambito che ha visto l'utilizzo dei Google Glass in fase
sperimentale è quello della sicurezza aeroportuale. L'aeroporto di
Amsterdam ha deciso lo scorso gennaio di testare i Google Glass, che
potrebbero essere molto utili per ottenere informazioni sui gate e
sui velivoli in transito attraverso semplici comandi vocali. Il
dispositivo è stato sperimentato anche sui viaggiatori, per capire come si muovono all'interno dell'aeroporto, quali informazioni ricercano maggiormente e cosa si potrebbe fare per
intrattenerli meglio nei tempi di attesa. Quello di Amsterdam non è l'unico aeroporto ad aver provato questa tecnologia, ma ci sono anche quello di Londra, Copenaghen e alcuni altri.
I Google Glass in sperimentazione all'aeroporto di Londra Heathrow |
I
rivali dei Google Glass
Ovviamente
bigG non poteva sperare di rimanere l'unico produttore di occhiali
che utilizzano la tecnologia della realtà aumentata. Esistono
infatti diverse altre aziende che hanno lanciato il prodotto sul
mercato, come ad esempio la Sony. Il colosso giapponese farà uscire
nel mese di marzo il prototipo di occhiali a realtà aumentata SmartEyeGlass, ma le critiche sulle qualità tecniche del prodotto si
fanno già sentire. Il dispositivo probabilmente, dopo una fase di
sperimentazione in cui sarà messo in vendita a 670 euro, verrà
rielaborato e messo a punto in una versione migliorata.
Altro concorrente è iPal, un paio di occhiali che controlla lo stato di sonno e permette anche di fare foto e
video semplicemente strizzando gli occhi. Questi occhiali sono
pensati per gli autisti, hanno un design semplice, ma in realtà sono
dotati di quattro videocamere. Il dispositivo segnala all'autista
quando il livello di abbassamento delle palpebre o quello di distrazione diventa allarmante. Inoltre, installando
un'app collegata alla piattaforma iPal, è possibile essere svegliati da un
beep, da una vibrazione o dalla radio se presente
nella vettura.
Motorola ha invece presentato a Milano gli occhiali smart Recon, per collegare gli agenti di polizia alla sala di controllo, in modo da poter comunicare, scambiarsi video e dati.
Anche Epson si è cimentata nell'impresa, creando gli occhiali smart Moverio BT-200, utilizzati da Texa, un'azienda che si occupa di diagnosi elettronica, vincitrice del premio tedesco Automechanika Innovation Award. Gli occhiali, collegati ad un'app per meccanici, permetteranno di lavorare sui componenti della vettura senza distogliere lo sguardo dalle proprie mani, aumentando così lo stato di sicurezza del lavoratore.
Motorola ha invece presentato a Milano gli occhiali smart Recon, per collegare gli agenti di polizia alla sala di controllo, in modo da poter comunicare, scambiarsi video e dati.
Anche Epson si è cimentata nell'impresa, creando gli occhiali smart Moverio BT-200, utilizzati da Texa, un'azienda che si occupa di diagnosi elettronica, vincitrice del premio tedesco Automechanika Innovation Award. Gli occhiali, collegati ad un'app per meccanici, permetteranno di lavorare sui componenti della vettura senza distogliere lo sguardo dalle proprie mani, aumentando così lo stato di sicurezza del lavoratore.
Gli smart glass della Epson utilizzati nel settore automotive. |
Google
Glass: i dubbi
Le
polemiche legate ai Google Glass non sono solo relative alle sue
caratteristiche tecniche e al prezzo al momento inaccessibile. Se
infatti da un lato i vantaggi legati agli occhiali a realtà
aumentata sono indiscutibili, dall'altro sembra che ci possano essere dei problemi per la salute degli utilizzatori. I Google Glass sono stati infatti
accusati di creare dipendenza e di generare disturbi
ossessivi-compulsivi. Uno studio pubblicato dalla ricercatrice
Kathryn Yung e da alcuni colleghi chiarisce un po' la situazione,
affermando che i Google Glass possono aumentare i disturbi psichici
dei soggetti che ne abbiano già avuto evidenza a causa di problemi
di alcolismo e dipendenza da Internet.
Si
è visto come i Google Glass possano essere una valida risorsa in
molti ambiti, dalla salute, alla cultura, alla sicurezza. Tuttavia,
c'è anche chi sostiene che questa tecnologia non sia priva di rischi
per la salute dell'uomo. Voi siete favorevoli all'utilizzo dei Google
Glass? Ci sono altri ambiti in cui pensate possano
essere utili?
Photocredits:
1. GentSide
2. Artemagazine
3. Data Manager Online
4. OmniAuto.it
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